Nazionale

Uisp sulla Rai: la storia di Margherita che ha scelto il basket in carrozzina

La storia di Margherita Contrastini, 11 anni, approda su TGSport, Rai2, nel servizio di Monica Matano andato in onda sabato 24 marzo

 

Una storia di forza e sensibilità, di inclusione e amicizia. Margherita Contrastini, undicenne che pratica basket in carrozzina con la Briantea84, affiliata Uisp Lariano, ha entusiasmato il mondo dello sport sociale e per tutti. Uno sport pensato per persone con disabilità e scelto da una giovanissima normodotata. Anche la Rai con il TGSport, su Rai2, ha colto l’importante segnale di integrazione lanciato da Margherita. 

“Questo è Jonel, l’amico da cui tutto questo è cominciato”, inizia così il servizio realizzato da Monica Matano, giornalista Rai, in cui Margherita mostra la foto del suo amico che le ha trasmesso la passione per il basket in carrozzina. “L’amicizia tra me e lui ha significato tanto; mi ha dato la passione per lo sport paralimpico”. Un'amicizia profonda quella tra Margherita e Jonel nata negli anni della scuola dell'infanzia. Un incontro speciale che ha fatto sì che Margherita scoprisse lo sport paralimpico e decidesse di praticarlo pur essendo normodotata, sorprendendo tutti a cominciare da allenatori e famiglia.

“Il basket in carrozzina mi piace perché si può andare tutti insieme alla stessa velocità - prosegue Margherita - dico questo perché è la verità, e perché normodotati e persone con disabilità possono partecipare insieme contemporaneamente. Il momento in cui ho fatto il primo canestro non lo dimenticherò mai, è stata una vittoria personale. Ho provato un mix di gioia e di emozioni, in quel momento non ci credevo neanch’io! È stato bellissimo” (rileggi qui la storia di Margherita).

Margherita poi racconta il suo incontro con l'atleta paralimpica Bebe Vio: “Ho avuto un po’ di timore ma poi ho preso coraggio grazie a mia mamma. Quando l'ho incontrata le ho fatto questa domanda: come fai ad essere così forte con tutti i problemi che hai? Lei mi ha risposto che non bisogna mollare mai e insistere nel fare le cose. Non le cose che già sai fare ma quelle che vuoi fare e che ti piacciono. È davvero bello ciò che ha fatto per gli altri, lasciandosi tutto alle spalle e guardando avanti”, riflette la piccola atleta. Spazio anche al futuro: “Mi piacerebbe fare l’istruttrice di basket in carrozzina”, confessa Margherita. 

Giorgio Contrastini, il papà, racconta il suo punto di vista da genitore: “È vero che quando tu sei seduto sulla carrozzina entri in campo e vai alla stessa velocità, è uno sport che ti prende davvero. Secondo me è un’esperienza da vivere con i valori che la contraddistinguono. Siamo molto felici di aver accompagnato Margherita in questa scelta, ora anche noi ci siamo appassionati”. Da Milano a Meda, sede della Briantea84, sono 50 minuti in auto, un percorso che non scoraggia Margherita e i suoi genitori: “Si fa qualche piccolo sacrificio ma davanti al suo entusiasmo qualsiasi barriera viene superata”.

Roberto Rodio, segretario generale Uisp Lombardia, racconta il punto di vista pionieristico dell'Uisp su questo sport cosìSchermata 2024-03-25 alle 17.37.51 emozionante. “L’Uisp è arrivata al suo terzo Campionato nazionale di basket in carrozzina. La Briantea84 è una delle società che vi partecipa ed è detentrice del titolo. È uno sport che integra e dà la possibilità a tutti di essere sullo stesso livello”.

Anche i dirigenti della Briantea84 confermano il percorso fatto da Margherita: “La società lombarda, nata dall’idea lungimirante dello storico presidente Alfredo Marson, ha cambiato la vita di tante persone con disabilità attraverso lo sport. Una splendida realtà che conta 150 atleti suddivisi in 5 settori sportivi. La prima squadra di basket in carrozzina gioca in A1; la formazione giovanile di cui fa parte Margherita partecipa al Campionato nazionale Uisp”, evidenzia Monica Matano.

Marco Tomba, allenatore Briantea84, dice: “Abbiamo visto Margherita sin dai primi allenamenti, si è appassionata e abbiamo capito che fosse fatta per il basket in carrozzina. Entusiasmo, sorriso, educazione e gentilezza: sono queste le caratteristiche che la contraddistinguono. Da quando ha segnato il suo primo canestro ha avuto la consapevolezza che questo sport è adatto anche a chi è piccolo di età o fisicamente e favorisce la socializzazione. Nel momento della partita i genitori sugli spalti non esistono. È un momento solo loro, ci sono la palla, il canestro e la squadra”. 
Carlo Orsi, dirigente e allenatore Briantea84, ribadisce: “Quando fanno il primo canestro i volti e gli occhi sono pieni di gioia. Margherita non ha fatto eccezione: ha vissuto un momento stupendo”.

La squadra di Margherita è un gruppo eterogeneo che ha saputo rendere la diversità il suo punto di forza. Il più grande è Cristopher, 24 anni, mentre Riccardo, 7 anni, è il più piccolo e dice: “Mi aiutano quando sono in difficoltà, il mio sogno è fare il giocatore di basket”. Nessun gesto scaramantico prima di allenamenti e partite. Solo sorrisi e abbracci e la consapevolezza di essere parte di un valido progetto che promuove l’inclusione, l’amicizia e il senso di squadra. (A cura di Edoardo Arturo Scali)

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